Mindfulness è la traduzione inglese della parola sanscrita Smirti (Sati in lingua pali) e significa letteralmente “presenza mentale, nuda attenzione”. Ma anche “ricordo”.
Si riferisce quindi all’esperienza di risvegliarsi al presente, al ricordarsi di essere qui ed ora.
In italiano la traduciamo anche come “consapevolezza”, parola derivata dal latino “con” e “sapevole”, avere la piena cognizione di qualcosa.
Le due parole possono essere usate come sinonimi, purché si consideri la consapevolezza non come un processo razionale di pensiero, ma come un’abilità che deriva dall’esperienza diretta e non mediata da schemi e sovrastrutture.
La mindfulness (o consapevolezza così intesa) è un’attitudine, che fa parte delle nostre capacità mentali innate e che abbiamo tutti la possibilità di allenare.
Secondo Jon Kabat-Zinn, l’ideatore del protocollo MBSR (Mindfulness Based Stress Reduction), mindfulness significa “prestare attenzione allo svolgersi dell’esperienza momento per momento con intenzione, nel presente e in modo non giudicante”.
Una definizione che ben si avvicina a quello che vogliamo coltivare nella nostra vita quotidiana.
La Mindfulness è ciò che sorge nel momento in cui indirizziamo la nostra attenzione con una particolare attitudine inclusiva, accogliente e partecipe verso ciò che emerge momento per momento, dentro e fuori di noi.
È quella capacità della mente di osservare le cose così come sono, nel momento in cui sorgono, senza critiche, giudizi o catalogazioni preventive.
Una abilità mentale che ci permette di entrare in contatto in modo sempre nuovo e creativo con le infinite sfaccettature della vita, di noi stessi e del mondo che ci circonda.
E per te la “Mindfulness” che cos’è?
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