Cento anni dei Parchi: Sammuri (Federparchi), tutela della biodiversità è fondamentale per il futuro, sbloccare il varo dei nuovi parchi

Le celebrazioni dei 100 anni dei Parchi all'Auditorium di Roma
27 Aprile 2022

Il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri ha aperto la seconda giornata delle celebrazioni dei 100 anni dei Parchi, dedicata all’approfondimento, in corso all’Auditorium di Roma.

“In Europa siamo primi per biodiversità, abbiamo il maggior numero di specie animali e vegetali, tra esse 1300 piante e 10000  animali sono endemiche, cioè vivono solo in Italia.

Per questo primato le aree protette hanno dato un contributo decisivo nel tutelare questa ricchezza di specie partendo da quelle più gravemente minacciate. Nello svolgere tale attività è importante seguire criteri scientifici, come quelli indicati nelle Liste Rosse italiane, realizzate da Federparchi per il MiTE, ci dicono quali sono le specie più a rischio di estinzione e quindi, intervenire di conseguenza. Questa è la missione fondamentale delle aree naturali protette.

Il numero delle aree protette è cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi 50 anni. Calcolando anche le aree della rete Natura 2000 (molte esterne alle aree protette) oggi raggiungiamo il 21% di territorio protetto a terra e il 16% a mare. Un’estensione importante, ma l’Europa ci indica l’obbiettivo del 30% di territorio protetto sia a terra che a mare. Questo vuol dire aumentare di circa la metà la superficie a terra e quasi raddoppiare quella a mare. 

Perciò è indispensabile completare l’iter per i parchi nazionali di Portofino e del Matese, istituiti dal 2017 e gli ampliamenti di parchi esistenti come quello importante e condiviso della Val Grande.

Le aree protette italiane non solo contribuiscono alla conservazione della biodiversità, ma molte di esse sono  anche modelli per lo sviluppo sostenibile e per la transizione ecologica e, per tanto, fondamentali per il nostro futuro”.