La Vibralchimia Interiore di Elena Bresciani: “In natura tutto è Vibrazione”

L'eclettica intellettuale pubblica un libro scritto a quattro mani con il chitarrista Renato Caruso “Canto del Benessere e Vibralchimia Interiore” edito da Le Ruzzole
29 Settembre 2024
Elena Bresciani 12 - ph Luisa Yakusheva
Elena Bresciani autrice del libro”Canto del Benessere e Vibralchimia interiore”

di Angela Iantosca

Si chiama Vibralchimia ed è un neologismo coniato da Elena Bresciani, intellettuale eclettica che ha appena pubblicato un nuovo libro scritto a quattro mani con il chitarrista Renato Caruso “Canto del Benessere e Vibralchimia Interiore” edito da Le Ruzzole.

Cantante lirica di fama internazionale, vocal coach, mentore e acquerellista, esperta di voci femminili che segue in tutta Italia, autrice di saggi e curatrice di rubriche radiofoniche e scritte sul panorama musicale. Membro di Giuria in concorsi di Canto Internazionali sia per la lirica che per il pop e consulente per Agenzie Concertistiche, Elena Bresciani è Direttrice del suo prestigioso studio di canto dal 1999, sede d’esami del Trinity College of Music di Londra, ricercatrice delle connessioni fra Canto e Spiritualità, CEO del progetto di ricerca “Vibralchimie”.

Cominciamo dalla Vibralchimia interiore: cosa è?

“La parola Vibralchimia è un termine che ho coniato io e che contiene al suo interno due parole: Vibrazione e Alchimia.

Io lavoro con le Frequenze che sono in fisica acustica il numero di Vibrazioni al minuto secondo che ogni corpo vibrante emette; in natura tutto è Vibrazione! Anche la fisica quantistica di Albert Einstein ne parla.

La Vibralchimia interiore è il lavoro che l’essere umano compie all’interno di se stesso per evolvere anche attraverso l’aiuto del suono, oltre a percorsi di crescita personale mediati da altre discipline.

Io compio Vibralchimia quando, dopo aver ascoltato il suono curativo entro nel silenzio e cerco il vero senso della vita e delle cose. Mi pacifico con il tutto, rallento e respiro”.

Quando è cominciato il suo percorso?

“Il percorso musicale è iniziato 35 anni fa nella musica classica, ho cantato come solista in tanti meravigliosi Teatri un repertorio che spazia dal Seicento ai giorni nostri, ho preparato oltre mille artisti come vocal coach, ho percorso quasi due millenni di musica come direttore di coro; il percorso spirituale di Fede ha avuto alti e bassi nel corso di tutta la mia vita sino ad approdare quattro anni fa all’Ordine Francescano Secolare e al Diploma in Spiritualità alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale a Milano. Ho svolto una Tesi sulle connessioni fra Arte e Spiritualità.

Poi ho studiato Campane Tibetane con il Maestro Thonla Sonam a Milano in pieno dialogo interreligioso con la cultura tibetana e buddista. Il progetto di ricerca Vibralchimie nasce da tutta la mia vita artistica e personale”.

Quale è la particolarità delle campane tibetane?

“Sono battute a mano e accordate a frequenze con diapason inconsueti che la cultura occidentale non utilizza. La musica nella cultura orientale è medicina, loro hanno conoscenze che noi non possediamo. Lavoro anche con le campane di cristallo, un materiale interessante ed alchemico per sua natura, con shruti box indiani che sono simili agli organetti portativi del Medioevo, con i diapason delle antiche frequenze solfeggio e molto altro. Mi muovo fra le frequenze e vedo che effetti hanno sull’essere umano”. 

Perché le vibrazioni prodotte dalla musica in generale e da alcuni strumenti in particolare producono benessere al corpo?

“Già Pitagora parlava di Harmonia Mundi, i greci sceglievano i “modi” musicali con i quali educare i figli perché creavano un determinato “ethos” influenzandone carattere e comportamenti. Noi siamo enormi diapason e per il fenomeno delle vibrazioni simpatiche che è fisica acustica, non “follia olistico-new age”, un corpo vibrante messo in risonanza con un altro corpo vibrante suona anch’esso alla medesima altezza. Se voglio ascendere/evolvere devo farlo con frequenze che mi spostino dalla mia zona di comfort. Non per tutti sono le stesse.

Ogni pianeta emette una frequenza, il DNA emette frequenza, la terra vibra alla cosiddetta Frequenza di Schumann, quindi come una radio che si sta sintonizzando se mi muovo sulle frequenze genero effetti diversi dentro di me.

Il suono entra nel corpo come curva sinusoidale. L’aria è ovunque e non la vediamo. Il suono è ovunque ma se è sotto o sopra la soglia di udibilità non lo percepiamo. Il suono ed il respiro sono elementi vitali della Creazione. Sono qualcosa che è profondamente connesso a Dio”.

Quanto queste discipline stanno facendo breccia? 

“Se per discipline intende quelle olistiche, le dico che l’essere umano ha bisogno di decontrarsi e tornare alla natura, di connettersi con le cose semplici, ma non mi piace la speculazione “new age” sulle discipline olistiche. Ci deve essere della verità, un fondamento scientifico quando si parla di benessere, altrimenti possiamo vendere tutto ed il contrario di tutto se riusciamo a farlo credere alle persone e questo non è etico, è sbagliato. 

Io le parlo di musica e di quello che la musica come disciplina, come scienza e come terapia può fare all’essere umano. Gli atteggiamenti da “guru” che vedo troppo spesso in giro non mi piacciono e non mi appartengono. Quindi, ciò che fa bene all’essere “da sempre” fa breccia, ma bisogna discernere e comprendere ciò che fa bene davvero”.

In un mondo sempre più affollato di guerre, di dolore e brutture, c’è in una parte della popolazione una crescente consapevolezza dell’interiorità: quanto è lungo questo cammino di ricerca? Perché intraprenderlo?

“Nasciamo nudi e moriamo nudi, la nascita e la morte sono due atti di solitudine del sé. Voglio vivere senza conoscermi? Per cosa voglio vivere? Voglio rispondere alle domande vocazionali fondamentali oppure no? Le domande sono da sempre: chi sono? Da dove vengo? Dove vado?

Credo in Dio e nella vita dopo la morte, questo cammino di ricerca inizia, anela e termina in Dio. Sulla terra l’essere umano consuma una distanza da Dio, questo genera una lacerazione interiore da risolvere che è il senso della vita stessa. Semino per arrivare preparata alla morte e all’incontro, questo è il senso della mia ricerca e lo è stato anche per molte antiche culture. Non intraprendere la ricerca del sé, dell’altro e di Dio significa aver smarrito il senso della vita stessa”. 

Come nasce la collaborazione con Renato Caruso?

“Ho conosciuto Renato come musicista, grazie al fatto che il mio studio è sede d’esami del Trinity College of Music di Londra, mi ha contattata per i programmi d’esame inerenti ai suoi allievi.

Lui si occupa di neuroscienze ed è un esperto di fisica acustica, come me un grande fan di Pitagora.

Un giorno è venuto in Studio da me incuriosito dalla mia ricerca, gli ho mostrato le campane e spiegato cosa stavo facendo, quel giorno è nato in poche ore l’indice del libro ed abbiamo iniziato subito a lavorare a quattro mani in modo complementare e senza mai sovrapporci. Lo stimo molto”.

Cosa vuole comunicare con questo libro? 

Pace interiore e amore per la vita”.

Canto del benessere e Vibralchimia interiore Copertina

La cover del libro appena pubblicato “Canto del Benessere e Vibralchimia interiore”