Lo scorso 25 aprile si è formalmente costituito l’ACTRIS-ERIC, il consorzio dell’infrastruttura di ricerca europea ACTRIS (Aerosol, Clouds and Trace Gases Research Infrastructure) che fornirà dati e servizi all’avanguardia a sostegno della ricerca atmosferica e climatica.
Sono 17 i Paesi europei che hanno messo in comune le proprie risorse per aprire l’accesso a un’ampia gamma di tecnologie, servizi e risorse nel campo delle scienze atmosferiche: per l’Italia, il coordinamento è affidato al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), che partecipa con l’Istituto di metodologie per l’analisi ambientale (Cnr-Imaa), l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Cnr-Isac) e l’Istituto di scienze marine (Cnr-Ismar). Altri partner sono l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l’Università degli Studi dell’Aquila, l’Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), l’Università di Urbino Carlo Bo, l’Università del Salento e l’Università di Napoli Federico II.
Con l’infrastruttura ACTRIS si aprono le porte ai ricercatori e alle imprese per consentire l’accesso alle informazioni chiave sullo stato dell’atmosfera, condividere le migliori piattaforme osservative di ricerca in Europa e sostenere il processo decisionale con tutte le competenze scientifiche di riferimento.