Da sempre attenta all’ambiente, non solo nel suo lavoro, ma soprattutto nelle scelte quotidiane, Barbara Molinario, giornalista ed event manager, da alcuni anni ha trasformato questa attenzione in un impegno ancora più concreto, tramite la nascita di una Associazione e di un Forum annuale, ma anche tramite i suoi appuntamenti settimanali on air per parlare proprio di green.
Quando nasce Road to green?
“Road to green 2020” è un’Associazione no profit nata nel 2016, con l’intento di promuovere la cultura della sostenibilità e del rispetto dell’ambiente. Il nome si rifà alla strategia dell’UE per il decennio 2010-2020, che si riprometteva di perseguire uno sviluppo ed un progresso che fossero inclusivi e, soprattutto, sostenibili. Questo significava puntare ad un’economia green e ad una più efficiente gestione delle risorse. Oggi ad ispirarci sono i 17 obiettivi sostenibili dell’Agenda 2030.
Purtroppo, guardandoci indietro, ci accorgiamo che abbiamo percorso meno strada di quanto avremmo dovuto, ma sappiamo che con l’impegno di tutti potremmo davvero raggiungere un futuro più green”.
In cosa consiste il forum che stai organizzando per il 27 maggio a Villa Farinacci a Roma?
“Il Forum “La città del futuro” è un appuntamento annuale, a cui ho dato il via nel 2017, in cui si ritrovano attori diversi, dalle aziende alle istituzioni pubbliche, senza dimenticare associazioni e personaggi del mondo dello spettacolo, che vogliono contribuire a costruire un domani più sostenibile, “La città del futuro”, appunto. Durante gli anni abbiamo affrontato temi come il non spreco del cibo, il recupero della carta, le costruzioni sostenibili. Un’occasione di dibattito, per confrontare idee, trovare soluzioni e creare relazioni positive, che possano durare nel tempo e portare benefici a tutta la società. Nel corso del Forum si tiene anche la presentazione dei progetti finalisti del nostro contest #roadtogreen, che invita innovatori e creativi a presentare le loro idee in tema di sostenibilità. In quella giornata, proclameremo il vincitore ed assegneremo anche menzioni speciali. Ogni anno assegniamo anche il Premio “Road to green Award”, che viene consegnato a persone che si siano distinte per le loro attività nella creazione di un mondo più sostenibile”.
A chi si rivolge?
“A chiunque sia interessato al mondo del green. È possibile intervenire come relatore, raccontando i propri progetti o le proprie idee future, ma anche come uditore, interessato alla sostenibilità per la propria attività, la propria associazione o semplicemente per migliorare le sue abitudini quotidiane. Ma non solo. Le nostre porte sono aperte anche a scettici e curiosi del green, per dimostrare loro che un altro mondo è possibile, e può essere anche migliore”.
Si parla sempre più di green: tu quando ti sei appassionata? Hai cambiato i tuoi comportamenti anche nella vita privata? Cosa hai scoperto che facevi di sbagliato?
“Io da sempre ho cercato di avere un comportamento rispettoso dell’ambiente, cercando di insegnare delle piccole e buone abitudini anche ai miei figli. Oggi guido un’auto elettrica, in casa facciamo la differenziata, facciamo attenzione a non sprecare energia o acqua, scegliamo di fare una spesa con prodotti di stagione e, quando possibile a KM 0. Più che di abitudini sbagliate, credo sia più corretto parlare di bisogno di maggior conoscenza e di maggior sensibilizzazione. Ci sono gesti automatici che facciamo non perché non vogliamo rispettare l’ambiente, ma perché non ne conosciamo le conseguenze. Per questo credo ci sia molto bisogno di educazione ambientale”.
Hai recentemente dato il via a Riciclare è un’arte, un progetto per le scuole che si sta svolgendo a Tivoli: in cosa consiste?
“Il progetto Riciclare è un’arte è finanziato dalla Regione Lazio e dal Ministero del Lavoro, ed è rivolto ai bambini e ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori di Tivoli. Loro sono i nostri interlocutori principali, attraverso lezioni, incontri ludico didattici, laboratori e corsi. Di conseguenza, coinvolgiamo anche tutto il corpo docente e i presidi delle scuole, che sono parte attiva ed integrante del nostro progetto. Di riflesso, le nozioni trasmesse vengono trasferite anche nelle famiglie di tutte le persone coinvolte. Infine, attraverso l’organizzazione di eventi aperti al pubblico, come mostre d’arte, estendiamo il nostro progetto di sensibilizzazione ed educazione a tutta la popolazione”.
In radio conduci un programma, “Sempre più in forma Green”, in onda sulle frequenze di Rid 96.8 FM: come lo costruisci? Che storie porti?
“Il mercoledì, dalle 12 alle 14, porto in radio storie di vita quotidiana, in cui molti dei nostri ascoltatori possono ritrovare una parte di sé. Cerco di ospitare persone che abbiano qualcosa da raccontare, che possano ispirare chi è dall’altra parte della radio, trasmettendo emozioni, idee, prospettive, ma anche umanità. Parliamo di argomenti diversi legati al mondo della sostenibilità e dell’ambiente, dalla cucina alla moda, dalla cultura al lavoro. Perché in ognuno di questi aspetti ci sono parti fondamentali della vita di ognuno di noi, e queste parti possono sicuramente colorarsi di una sfumatura sempre più green”.
Che cambiamento hai notato nelle persone? C’è una maggiore ricezione e attenzione alle tematiche ambientali?
“Sicuramente il fatto che se ne parli di più sta contribuendo a sensibilizzare maggiormente le persone su queste tematiche. Forse la svolta decisiva c’è stata durante il primo lockdown di marzo 2020, in cui gli esseri umani erano tutti chiusi in casa (o, almeno, la maggior parte) e abbiamo visto la natura riperdersi prepotente i suoi spazi. Questo ci fa capire quanto possa essere distruttiva la mano dell’uomo”.
