Claudio Volpe pubblica un libro duro e necessario: “Il Rosa è solo un colore”

Le prossime presentazioni: il 14 luglio alla Feltrinelli di Latina, il 16 a Lenola, il 21 a Sezze, il 27 a Paestum
13 Luglio 2023

Recensione di Angela Iantosca

Questa mattina ho letto un passaggio di un libro di Recalcati. Parlava di libertà e di come l’uomo, in fondo, non voglia essere libero. Anzi ha talmente tanta paura di questa parola da far di tutto per vivere in prigione, controllato da una autorità.

Perché per essere liberi ci vuole coraggio.

Per essere se stessi ci vuole coraggio. Tanto, a volte troppo.

Verissimo.

Soprattutto se non trovi le parole giuste per dire chi sei e cosa vuoi. Soprattutto se intorno tutto ti ricorda che sei ‘sbagliato’, che sei una eccezione, che questa unicità va punita.

E soprattutto se sei un adolescente che sta provando a comprendere se stesso, ma trova tutto e tutti (quasi) ostili in questo suo cammino.

Il nuovo libro di Claudio Volpe, edito da Einaudi Ragazzi, “Il rosa è solo un colore” regala anche questo. Il senso di frustrazione di chi semplicemente vuole un pantalone rosa e avere una ciocca di capelli color rosa e pensare che anche il Paradiso possa essere rosa. Il Paradiso quel luogo che a volte sembra essere l’unica possibilità in una vita in cui non si ha paura di essere liberi, ma tutto intorno te lo impedisce.

È un libro che racconta solitudine, che denuncia quel buco nero senza speranza nel quale rischiano di finire in molti, ma che va oltre la storia. Oltre quelle pagine e inizia a camminare per strada, ad entrare nelle nostre case puntandoci il dito addosso. Perché a volte per alcune persone essere liberi è impossibile e la responsabilità diventa nostra.

Questo libro parla a noi, agli indifferenti, a chi si gira dall’altra parte, ai genitori distratti, ai compagni di scuola che non prendono una posizione, che nicchiano, che non si indignano veramente, che non difendono chi è solo e vessato. È un libro duro, asciutto, diretto. Necessario.

Sentiamo tanto parlare di omosessualità, anche troppo (finché si deve parlare di qualcosa vuol dire che quella cosa non è ancora percepita come naturale… un po’ come le quote… rosa) e di tutta la gamma possibile di diritti violati e ogni volta annuiamo nella nostra interiore consapevolezza. Nel silenzio delle nostre stanze, davanti al televisore o davanti allo schermo di un computer.

Ma questo non basta più. Non basta per ciò che continua ad accadere (anche i dieci secondi). Non basta perché il libro di Claudio Volpe è ancora un libro che è necessario scrivere e leggere. Non basta perché ancora una volta le manifestazioni del Gay Pride creano polemiche, guerre, contrapposizioni.

Allora non annuiamo, ma prendiamo le difese, interveniamo, urliamo, facciamo sentire la nostra voce. Perché anche non fare questo significa non essere liberi e significa costringere in catene chi voleva solo avere i pantaloni rosa e per il quale l’unica prospettiva sembra essere – ancora – quel Paradiso che nessuno ti racconta e dove forse abita un dio che se na va in giro con una barba colorata, rosa o forse arcobaleno, quanti sono i colori che ognuno nella propria vita dovrebbe vivere.

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Se volete ascoltare Claudio Volpe queste le prossime date del tour del libro pubblicato il 4 luglio.

14 luglio ore 18 Feltrinelli di Latina con Damiano Coletta e Cora Craus

16 luglio ore 18 Lenola, Pineta-Parco Mondragone

21 luglio ore 19 Sezze, Museo Archeologico

27 luglio ore 18,30 Paestum, Libreria Mondadori

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