Siamo impreparati di fronte all’accelerazione del cambiamento climatico

WWF: "Serve che l’Italia si doti al più presto di una Legge sul Clima”
11 Luglio 2023

61.672 morti attribuibili al caldo tra il 30 maggio e il 4 settembre 2022 in Europa: questa la stima in uno studio, condotto dall’Istituto di Barcellona per la salute globale (ISGlobal) in collaborazione con l’Istituto nazionale della salute francese (Inserm) in 35 Paesi Europei e pubblicato su Nature Medicine.

La ricerca ha analizzato il database Eurostat sulla mortalità. L’Italia è risultata la prima per numero di decessi legati al caldo nel periodo (18.010), seguita da Spagna (11.324) e Germania (8.173). La Regione Mediterranea ha avuto i più alti tassi di mortalità legati al caldo, di nuovo prima l’Italia (295 decessi per milione), seguita dalla Grecia (280), Spagna (237) e Portogallo (211). I ricercatori hanno stimato il 63% in più di decessi dovuti al caldo nelle donne rispetto agli uomini.

Per il WWF Italia, la ricerca dimostra che siamo ancora impreparati di fronte all’accelerazione del cambiamento climatico, oltre a non agire in modo minimamente adeguato per abbattere le emissioni ed evitare che il fenomeno progredisca a livelli ingestibili. Le emissioni di gas a effetto serra provocate dalle attività umane (uso dei combustibili fossili, deforestazione, ecc.) hanno portato a un aumento rilevabile delle temperature globali, associato ad un incremento della frequenza e dell’intensità delle ondate di calore e delle estati calde. Si tratta ormai di fenomeni che si ripetono, non fenomeni rari o eccezionali come fu l’ondata di calore del 2003. Nonostante proprio dal 2003 si sia presa coscienza dell’impatto potenziale delle ondate di calore e si siano messe in atto misure di intervento, le modalità per affrontare il fenomeno risultano ancora del tutto insufficienti: occorre una rivalutazione e un rafforzamento delle piattaforme di sorveglianza della situazione, dei piani di prevenzione e delle strategie di adattamento a lungo termine. Gli autori della ricerca stimano che, in assenza di una risposta adattativa efficace, l’Europa dovrà affrontare una media di oltre 68.000 morti premature ogni estate entro il 2030 e oltre 94.000 entro il 2040.

In Italia preoccupa particolarmente, per esempio, il fatto che l’intervento sanitario sia visto solo in termini di emergenza (pronti soccorso e case della salute) laddove i passi più importanti sono quelli che dovrebbero attuare i medici di famiglia e di base (per esempio, revisione ed eventuale integrazione immediata della terapia) e i servizi di assistenza sociale.

“Come per la mitigazione (abbattimento delle emissioni), l’adattamento al cambiamento climatico non è entrato in modo integrato e sinergico in tutte le politiche– ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia-Questo fa sì che il nostro intervento sia meno efficace e monco. Certamente le autorità sanitarie sono molto più coscienti dell’impatto, ma occorre maggiore programmazione, integrazione, prevenzione e azione. Del resto, siamo ancora in attesa che venga definitivamente varato il Piano Nazionale di Adattamento al Cambiamento Climatico, e soprattutto che si entri in una fase davvero operativa e concertata. Per una maggiore e più efficace governance climatica anche per l’adattamento, sicuramente serve che l’Italia si doti al più presto di una Legge sul Clima”.

Progetto senza titolo 9
Dizionario del Benessere
Insegnamenti di Consapevolezza - Roberta Busatto
Peace
MIndful Friend

RubricheVedi tutte »

I am in love with Mother Earth
Canali Aperti

Ultime News

Link

 
“Ogni respiro, ogni passo può essere riempito di pace, gioia e serenità. Basta semplicemente essere svegli, essere vivi nel momento presente”.
 
Thich Nhat Hanh