“Sopravvissuti. La mia vita dopo l’ictus”: l’intervista all’autrice Cristina Campagna

Speaker radiofonica, pittrice, regista, creativa, dopo due ictus ha deciso di raccontare la sua esperienza in un libro senza filtri che è un inno alla vita!
7 Ottobre 2023

di Angela Iantosca

Cristina Campagna per me è una voce. Non ci siamo ancora incontrate, ma abbiamo condiviso risate, emozioni e “cuori pulsanti” nel suo fantastico programma “Bambinando” in onda su RadioGodot il sabato pomeriggio per la regia di Andrea “il Drago” Striano.

Ma nonostante il nostro ‘non incontro’ fisico, mi è sembrata da sempre una persona della mia vita con cui condividere, ironizzare e creare. Perché Cristina non ha paura di mostrare le sue fragilità, non ha paura di farlo ridendo, per sdrammatizzare, certamente, ma anche per trasmettere la sua visione positiva dell’esistenza.

Oggi questo dono, che di solito fa al suo pubblico radiofonico e agli amici, ha deciso di estenderlo a tutti attraverso la pubblicazione di un libro “Sopravvissuti. La mia vita dopo l’ictus”. Perché Cristina, che oggi ha 39 anni, ha avuto due ictus. Il primo ad agosto 2021 e il secondo a giugno 2023. Imprevisti e imprevedibili, ma che non l’hanno fatta arretrare di un passo rispetto al suo entusiasmo per la vita… che è un mozzico!

Perché hai deciso di scrivere questo libro?

“Perché Gabriele, il mio socio della OnRec Produzioni, la mia casa di produzione cinematografica indipendente, e uno dei Cuori pulsanti di Bambinando, la mia trasmissione radiofonica, mi ha chiesto qualche giorno dopo il mio secondo ictus lo scorso giugno una volta ritornata a casa: “Perché non ti racconti? Credo che potresti creare qualcosa di davvero forte e unico. Oltre al fatto che lo racconteresti come solo tu sai fare”. Beh se non me lo avesse chiesto lui, presumibilmente non lo avrei mai scritto”.

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È stato catartico?

“Non proprio, è stato più un ripercorrere l’ultimo anno e mezzo della mia vita, mettendo segni di interpunzione e figure retoriche”.

Che cosa è cambiato in te dopo l’ictus?

“Il concetto del ricercare solo “Buon tempo” si è accentuato, mi condivido con pochissime persone. Amo trascorrere il mio tempo con i miei bambini, i miei ragazzi, con il mio cane, con chi reputo autentico. La vita è un mozzico, perché avere gente falsa intorno o perdere tempo?”.

Cosa è cambiato da un punto di vista pratico?

“Non sono più chi sono stata, sono una versione nuova di me stessa, diversa, decisamente diversa, ma con un nuovo arco e infinite nuove frecce pronte per essere scoccate o come dice una mia amica con un meraviglioso cilindro che a me sa più di cabina armadio per la capienza”.

Come gestisci la paura?

“Per quanto concerne la paura, difficilmente provo questa emozione soprattutto se è legata a qualcosa che riguarda me. Non provo mai paura per me, mi preoccupo invece se posso dare pensieri alle persone a me care. Per questo da sempre cerco di “alleggerire” questi pensieri affrontando la vita nel modo che so fare meglio in maniera decisamente scanzonata”.

Sei una donna di una creatività straordinaria: è cambiata la creatività dopo l’ictus?

“Grazie per il complimento innanzitutto. La creatività salva la vita. Bah ti posso dire? Sono più ordinata e organizzata! Sarà un effetto collaterale dei vari ictus. Se ci pensi, quattro mesi fa ho avuto il secondo ictus e ad oggi: ho scritto un libro, sono stata chiamata ad esporre a Madrid (ma non sono andata), sono in piena post produzione di un nuovo cortometraggio, in pre-produzione di un nuovo cortometraggio, “Bambinando” è ripartita alla grandissima e ti aspettiamo… quindi che aggiungere? Direi che la creatività non si ferma”.

A chi è indirizzato il libro?

“Il libro “Sopravvissuti” vuole essere uno spunto di riflessione, conforto e confronto per chi ha vissuto un’esperienza simile alla mia, per chi ha amici o persone care che stanno vivendo un tempo difficile o per chi ha scelto di leggere la mia storia per conoscere qualcosa che non conosceva”.

Quanti casi come il tuo hai incontrato?

“Casi come il mio nessuno, io sono abbastanza anomala, soprattutto per il tipo di percorso fisico ed emotivo che ho fatto. Mi piacerebbe molto però incontrare qualcuno come me. Per il resto Angela cara si sa, ognuno è diverso, abbiamo storie differenti, ma chi per un motivo, chi per un altro, possiamo dire che in questa vita siamo tutti un po’ Sopravvissuti”.

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Per seguirla in radio: http://www.radiogodot.it/shows/bambinando/

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