World Social Forum: dal 15 al 19 febbraio in Nepal a Kathmandu

Legambiente in Nepal parteciperà all’evento internazionale insieme al CAI e ad altre associazioni per parlare di emergenza climatica e montagna in crisi
12 Febbraio 2024

Si terrà in Nepal, a Kathmandu, uno dei cuori degli ottomila (le vette più alte del mondo), il World Social Forum che vedrà oltre 1200 associazioni di tutto il mondo confrontarsi sui grandi temi d’attualità, primo fra tutti la crisi climatica. 

Legambiente farà parte della “delegazione” italiana – composta anche da altre associazioni tra cui il CAI (Club Alpino Italiano), l’Alleanza Internazionale degli Abitanti e l’Associazione Consorzio Cantiere Cuccagna – che parteciperà all’evento internazionale e interverrà nelle tre sessioni dedicate al tema “emergenza climatica e montagna in crisi” in programma il 16 e il 17 febbraio. L’associazione ambientalista porterà in primo piano alcune sue esperienze e attività di punta – la campagna Carovana dei ghiacciai che da quattro anni monitora lo stato di salute dei ghiacciai alpini, il Manifesto per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse, già sottoscritto da importanti glaciologi ed esperti del clima, il report annuale Nevediversa e il documentario sull’agonia dei ghiacciai alpini – e presenterà un pacchetto di quattro proposte riguardanti i ghiacciai, il turismo in quota, l’importanza delle buone pratiche di adattamento e la questione dell’abbandono dei rifiuti.

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Attività di punta e dati: In particolareLegambiente condividerà quattro suoi “fiori all’occhiello”:

1) l’esperienza della sua campagna Carovana dei ghiacciai, che dall’estate 2020 monitora ad alta quota i ghiacciai alpini grazie al supporto scientifico del Comitato Glaciologico Italiano. La scorsa estate, per la prima volta, l’edizione 2023 di Carovana dei ghiacciai ha assunto una dimensione internazionale andando Oltralpe, grazie alla collaborazione con Allianz Foundation, per monitorare anche i ghiacciai austriaci e svizzeri. Tra gli osservati speciali della campagna 2023, il ghiacciaio dell’Adamello, il più grande dell’arco alpino, il Belvedere, gruppo del Monte Rosa, e quelli svizzeri e austriaci. Con il progressivo ritiro dei giganti bianchi, Legambiente ha notato la forte trasformazione degli ecosistemi in quota anche con un aumento dei laghi glaciali: 170 quelli nuovi in Valle D’Aosta. Inoltre nel 2023 sono più che raddoppiati gli eventi di instabilità in quota, a partire dalle colate detritiche. 

2) altro fiore all’occhiello, il lavoro avviato lo scorso settembre con il Manifesto per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesseredatto da Legambiente attraverso un lavoro collettivo ed europeo, con l’obiettivo di tessere un’alleanza europea difendendo, in sinergia, attraverso una serie di interventi, i giganti bianchi dalla crisi climatica che avanza. Oltre al Manifesto, Legambiente ha anche lanciato lo scorso ottobre una petizione on line dal titolo “Firma per i ghiacciai” invitando tutti a firmarla per chiedere al Governo l’attuazione, a livello nazionale, delle 7 azioni chiave al centro del Manifesto.

3) altra esperienza, il lavoro del report annuale Nevediversa in cui l’associazione ambientalista racconta, con dati alla mano riguardanti Alpi e Appennini, la necessità di ripensare il turismo montano, a partire da quello invernale, in chiave sostenibile visto che tra l’altro nevica sempre di meno. Secondo l’ultimo report di Legambiente, l’Italia è tra i paesi alpini più dipendenti dalla neve artificiale con il 90% di piste innevate artificialmente. In parallelo, aumentano nel nostro Paese gli impianti dismessi, temporaneamente chiusi e quelli sottoposti ad accanimento terapeutico. Ad esempio, nel 2023 gli “impianti dismessi” hanno toccato quota 249.

4) Nel corso del suo intervento, l’associazione ambientalista presenterà per la prima volta, a livello internazionale, il documentario di Carovana dei ghiacciai realizzato dal videomaker David Fricano per Legambiente in cui si racconta quanto sta accadendo ad alta quota attraverso voci, testimonianze, di chi vive, studia ed è a contatto con la montagna. Secondo il Rapporto European State of the Climate 2022, in Europa, dal 1997 al 2022, i ghiacciai hanno perso circa 880 chilometri cubi di ghiaccio (un parallelepipedo con una base di all’incirca 3 x3 chilometri alto 100 chilometri). Tra le zone più colpite ci sono le Alpi, con una riduzione dello spessore del ghiaccio, mediamente, di 34 metri.

Proposte: Quattro le proposte che Legambiente presenterà al World social forum ricordando che l’emergenza climatica accumuna le vette di tutto il mondo, inclusi gli otto mila. In Nepal, ad esempio, sta nevicando e piovendo sempre meno. Secondo il rapporto ICIMOD, sulle catene montuose dell’Hindu Kush Himalaya i ghiacciai si stanno riducendo a un ritmo senza precedenti e potrebbero perdere fino all’80% per cento del loro volume entro la fine del secolo se le emissioni di gas serra non saranno ridotte drasticamente.

In particolare, l’associazione ambientalista proporrà:

1) l’importanza di una alleanza internazionale per contrastare crisi climatica e agonia dei ghiacciai, che sulla scia del Manifesto europeo promosso in Italia da Legambiente, getti le basi per la nascita di un’alleanza e una governance internazionale per la difesa dei ghiacciai e delle risorse connesse in tutto il mondo incluse le vette più alte della Terra.

2) L’impegno ad investire di più anche a livello internazionale su un turismo sostenibile in quota a partire da quello sugli ottomila;

3) l’impegno a un supporto reciproco nella realizzazione di buone pratiche di adattamento;

4) avviare più campagne di informazione e sensibilizzazione anche tra le comunità locali degli ottomila per sensibilizzare sul tema dell’abbandono dei rifiuti e dell’importanza di una corretta gestione.

“L’appuntamento in programma in Nepal – dichiara Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente – sarà un momento importante per confrontarsi sui grandi temi d’attualità, primo fra tutti quello della crisi climatica. Per noi è molto importante condividere a livello internazionale le tante attività e progetti che Legambiente ha messo in campo in questi anni e soprattutto in un contesto come quello del Word Social Forum, dove la nostra esperienza può confrontarsi con quelle di tante atre organizzazioni e realtà associative. Questa volta racconteremo i nostri monitoraggi in quota con Carovana dei ghiacciai, i primi requiem che abbiamo organizzato sulle Alpi per denunciare la fusione dei ghiacciai, le analisi e le denunce al centro del report di Nevediversa, e porteremo le proposte di adattamento alla crisi climatica in atto”.

“C’è un filo rosso che unisce le montagne europee e quelle del Nepal e delle altre nazioni – aggiunge Vanda Bonardo, responsabile nazionale Alpi di Legambiente e della campagna Carovana dei ghiacciai e che parteciperà in Nepal al World Social Forum – ed è quello della crisi climatica. La regressione dei ghiacciai ma anche il fatto che nevichi sempre di meno in montagna, unito ad aumento degli eventi meteorologici estremi, sono una delle spie rosse della crisi climatica in atto che sta cambiando il profilo delle montagne rendendole anche più fragili e più soggetto a frane e crolli. Come ci ricorda l’IPCC è fondamentale agire con azioni e politiche concrete non più rimandabili, mettendo al centro il tema dell’adattamento climatico e della sostenibilità ambientale. Per questo tra le proposte che porteremo ci sarà quella di dar avvio ad un’alleanza internazionale per la difesa della montagna e dei suoi giganti bianchi come stiamo facendo in Italia con il Manifesto per una governance dei ghiacciai e delle risorse connesse frutto di un impegno collettivo ed europeo”.

Petizione “Firma per i ghiacciai”: Sul tema crisi climatica e ghiacciai, Legambiente invita anche nei giorni del summit internazionale nuovamente tutti a sottoscrivere la petizione on line “Firma per i ghiacciai” per sostenere e chiedere la messa di campo di sette interventi chiavi per la difesa dei ghiacciai. Azioni che riguardano il miglioramento della governance, la messa in rete delle esperienze e delle competenze, l’orientare le scelte dell’Ue alla tutela degli ambienti glaciali, lavorare sul monitoraggio del rischio, accrescere la consapevolezza, e lavorare su azioni di mitigazioni e adattamento.

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