“Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione”. E di cui abbiamo bisogno ancora oggi

Intervista all’autrice del libro Angela Iantosca
14 Maggio 2023

di Roberta Busatto Direttrice Vivere Naturale Mindful Magazine

Poter contare su una collaboratrice brava come Angela Iantosca è una grande fortuna, esserne amica da tanti anni uno speciale privilegio, ma poterla intervistare come autrice del suo ultimo, bellissimo, libro, è un’occasione unica!

Il successo di «Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione» (edizioni Paoline) di Angela Iantosca e Romano Cappelletto, deriva da quel sapiente mix tra contenuto e stile narrativo che riesce a farti appassionare alle storie delle protagoniste, in cui il privato e l’impegno pubblico si integrano in un unico racconto.

Un filo che arriva fino a noi e a quello che siamo oggi.

Colpisce quanto l’impegno delle 21 donne che parteciparono alla Costituente italiana fosse dedicato a istanze universali, di tutti e per tutti.

Siamo abituati a immaginare l’impegno politico al femminile concentrato sulle, necessarie, battaglie per i diritti delle donne. Ma ci concentriamo poco su quanto questi diritti siano strumenti di libertà condivisi con l’intera società e con i suoi bisogni più profondi.

Valori che parlano di solidarietà, uguaglianza, giustizia e che, ne siamo certi, dalle donne di ieri arrivano fino a tutti i giovani e le giovani di oggi.

Non è un caso, dunque, che «Ventuno. Le donne che fecero la Costituzione» tra pochi giorni sbarcherà al Salone del Libro di Torino.

COVER VENTUNO 19N 59 Ventuno

Partiamo da una domanda classica: come ti è venuta l’idea di raccontare la storia di queste 21 donne?

“L’8 giugno del 2021 mi trovavo a Latina per moderare un incontro organizzato dalla Fondazione Nilde Iotti insieme alla Regione Lazio. Il tema erano le donne della Costituente. Tra i relatori Livia Turco, presidente della Fondazione Nilde Iotti. Ero arrivata a quell’incontro preparata: avevo studiato la storia di quelle donne, ma sentire la Turco e la sua vis politica, la sua passione mi ha fatto accendere quella solita lampadina che si anima quando c’è qualcosa di importante di cui parlare! Appena terminato l’incontro ho contattato Suor Mariangela, responsabile delle Edizioni Paoline, casa editrice con la quale avevo già pubblicato due libri, per dirle che avevo avuto un’idea per un nuovo libro: volevo parlare assolutamente di queste 21 donne in occasione dei 75 anni della Costituzione che stiamo celebrando in questo 2023. E lei mi ha detto subito sì! Per evitare che apparisse come un libro di donne per le donne e che riguardava unicamente tematiche femminili, ho coinvolto in questa avventura Romano Cappelletto, Ufficio Stampa delle Paoline e già autore di un libro molto bello su Don Pietro Sigurani. Romano è stato molto contento di condividere questa avventura. Ci siamo divisi la scrittura delle 21 storie. Per poter scrivere le storie di queste donne abbiamo usato materiale anche che ci è stato dato da Livia Turco e dalla Fondazione Nilde Iotti. Non solo, Livia Turco ci ha anche regalato una splendida prefazione. Il libro è destinato ai ragazzi, dagli undici anni in avanti. È pensato per loro. Anche se è adatto anche per un pubblico adulto. In pochi conoscono le storie di queste donne”.

Che stile avete scelto?

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Angela Iantosca e Romano Cappelletto, autori di “Ventuno”

“Il monologo. Abbiamo immaginato queste donne in dialogo con i ragazzi. Abbiamo immaginato le emozioni vissute da loro in quegli anni difficili, le sconfitte, le fatiche, ma anche la loro forza e la loro determinazione che si evince dalle parole pronunciare nei loro discorsi. Erano solo 21 su 556 persone, rappresentavano il 3,8% dell’Assemblea Costituente: un numero esiguo eppure determinante nella stesura di alcuni articoli preziosi della Costituzione. Sono donne straordinarie che anche a noi, mentre scrivevamo i monologhi, hanno dato una grande forza, hanno suscitato in noi una forte indignazione e soprattutto ci ha fatto riflettere su quanti diritti ancora devono essere conquistati, quanti devono essere applicati, quanto lavoro c’è da fare. E non solo come donne ma anche come uomini. Sono storie di donne che hanno fatto la Resistenza, che sono state partigiane, che hanno vissuto tutto in prima linea e che, entrate in quella Assemblea, hanno deciso di lasciare il segno”.

Chi è la tua preferita?

“Teresa Mattei che a 17 anni fu espulsa dalle scuole italiane per aver definito vergognose le leggi razziali. Una donna capace di dire no anche a Palmiro Togliatti, che la definiva la maledetta anarchica, capace di opporsi quando le fu imposto di abortire, perché era rimasta incinta di un uomo sposato. Capace di opporsi all’inserimento dei Patti Lateranensi nella Costituzione, sapendo di rischiare l’espulsione dal partito, cosa che poi accadde. Ma, oltre a lei, ci sono state donne straordinarie, a cominciare da Nilde Iotti che è la prima a parlare di amore nel matrimonio. E poi Adele Bei che è la prima a chiedere di essere chiamata Senatrice e non Senatore, in quanto donna. Bianca Bianchi che prese il doppio dei voti di Pertini e che faceva discorsi profondi, ma che tutti citavano per la sua bellezza che ingentiliva quelle aule”.

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Su quali articoli hanno inciso?

“Sull’articolo 3: dobbiamo a loro l’inserimento della “parità di sesso” e delle parole “di fatto”. Sull’articolo 37, quello che parla della parità salariale. Sull’articolo 48, 51, 29, 30 e 31. Ma accanto a ciò che hanno ottenuto ci sono state delle sconfitte: come quella riguardante l’ingresso delle donne in magistratura. Richiesta che non è stata accolta dai colleghi maschi e per la quale bisognerà aspettare il 1963”.

Che idea di donne avevano?

“Non volevano il matriarcato, come qualcuno credeva, ma non volevano tornare ad essere Angeli del Focolare. Volevano gli stessi diritti degli uomini, ma non essere come gli uomini. E a questo proposito c’è un discorso bellissimo pronunciato dalla Mattei su questa immagine di donna che è una grande lezione anche per noi e per le donne di domani”.

Che battaglie sono ancora da compiere?

“Prima di tutto quella sulla parità salariale. Recentemente è uscito questo dato: le pensioni differiscono tra maschi e femmine del 30%. C’è una differenza salariale che conosciamo. Non solo: per superare questo gap ci vorranno 130 anni circa e per la parità, lo dice l’Onu, ce ne vorranno 300. Ma a questo si aggiungono tutte quelle battaglie silenziose che ancora devono essere combattute, che si combattono in famiglia, nelle relazioni. c’è ancora tanto da fare e queste donne possono essere una ottima ispirazione!”.

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Come reagiscono gli studenti?

“Gli incontri sono molto interessanti e anche divertenti. Ciò che proviamo a far capire loro è quanto sia attuale ciò di cui parla la Costituzione e ciò che chiedono quelle donne!”.

Prossimi appuntamenti del libro che è candidato al Premio Strega Ragazzi categoria 11+?

“Il 19 siamo al Salone del Libro di Torino. Il 20 a Latina all’interno di un evento organizzato da Giustizia Olistica e inserito nel Festival dello Sviluppo Sostenibile. Il 25 al Festival dell’Economia di Trento. Il 5 giugno ad Anzio. L’11 giugno a Rondine al Festival Internazionale sul conflitto. Il 22 giugno a Marsala, il 26 giugno a Roma…”.

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