di Roberta Busatto
“Sempre di più con l’emergenza globale legata a fenomeni quali il cambiamento climatico, l’intensificarsi dei disastri naturali e lo sfruttamento “incondizionato” delle risorse sia ambientali che umane, viaggiare in modo “Mindfulness” diventa una necessità, un impegno etico e spirituale al tempo stesso. Di pari passo con il suo utilizzo sempre più diffuso nei vari ambiti di applicazione, la Mindfulness sta iniziando sempre più ad essere utilizzata nell’esperienza del viaggio”.
A parlare così è Fabio Cappiello di Amitaba Viaggi. Un giovane poco più che quarantacinquenne, che da anni ha deciso di lasciare l’Italia e di seguire il suo sogno e la sua passione per la civiltà contemporanea vietnamita, trasferendosi in Vietnam dove vive e lavora dal 2008. Esperto di sviluppo sostenibile nel settore turistico, è serio praticante buddista ed Operatore Mindfulness nella tradizione del venerabile maestro zen vietnamita Thich Nhat Hanh e della comunità monastica di Plum Village, dove trascorre regolarmente un periodo dell’anno a sostegno di progetti umanitari.
Ma cos’è la Mindfulness Travel?
“La Mindfulness Travel è un’esperienza di viaggio che oltre a metterti in contatto con territori e ambienti diversi da quelli quotidiani, ha l’intenzione di favorire un contatto piu diretto con se stessi attraverso il viaggio. Un percorso che cerca di unire la scoperta di nuove “zone” sia fuori che dentro di sé. Allo stesso modo in cui con il viaggio “classico” vogliamo scoprire nuove realtà, viaggiare in Mindfulness può offrirci la possibilità di entrare in contatto con parti di noi con cui normalmente non possiamo o non vogliamo familiarizzare”.
Più che un dove è un come viaggiare, quindi.
“Nell’esperienza concreta il programma di viaggio integra assieme alle visite più propriamente classiche, pratiche di Mindfulness vere e proprie (quindi visite e incontri con comunità spirituali, pratiche di rilassamento e risveglio del corpo, meditazione camminata e seduta, pasti consapevoli, pellegrinaggi) allo scopo di generare una maggiore conoscenza del “luogo” e del nostro esserci in quel “luogo” in quel preciso momento. L’idea e’ di enfatizzare gli aspetti piu propriamente trasformativi e rigenerativi del “viaggiare” attraverso un’approccio di “consapevolezza” finalizzata ad una maggiore conoscenza di se stessi nella realtà che ci circonda sia essa piu o meno distante”.
